già di per sé è una brutta parola (ok questa è solo una mia opinione personale) ma soprattutto concettualmente sbagliata (ho anche scoperto che il “loghino” è “una costruzione edilizia rurale tipica della bassa mantovana”).
Bandito il diminutivo: perché mai dovrebbe essere sminuito così un segno distintivo aziendale o di prodotto?
Sarebbe più corretto se si parlasse di Logo (“logotipo”), che è effettivamente un elemento distintivo, il problema è che gli elementi grafici distintivi di cui “stiamo” parlando sono due: il marchio ed il logo.
Per definire “logo” ci aiuta la lingua:
logo-, -logo [lògo o lógo] elemento di composti dotti e del l. scientifico nei quali significa “parola, linguaggio, discorso” (logopedia, omologo), oppure indica coloro che operano in una determinata disciplina (sismologo)
Io suggerisco spesso di pensare a “logorroico = parole, parole, parole” per memorizzare che LOGO si riferisce… alle parole!
E cioè
Il modo graficamente peculiare in cui è scritta una marca, per renderla facilmente e univocamente distinguibile
Il marchio, invece, è qualunque segno o disegno che identifica una marca.
Un’ottima deduzione ci suggerisce che il logo può essere marchio, ma un marchio non può essere logo.